Biografia

Emilio VitaliEmilio Vitali nasce a Milano il 5 luglio del 1901. Inizia i suoi studi con il prof. Rapetti per poi continuare con l’Alciati e infine segue un lungo tirocinio sotto la guida dell’Andreoli. La sua carriera comincia nel 1929 – lo stesso anno è presente alla Biennale di Brera – e nel 1930 figura già alla Biennale di Venezia. Nel 1933 la sua prima personale alla Galleria Pesaro di Milano, e nel 1935 partecipa alla Quadriennale di Roma. Dopo l’ultima guerra si è dedicato al paesaggio, che ha alternato al ritratto con la medesima passione. La sua vicinanza al mondo della musica lo ha condotto a ritrarre celebri personaggi della lirica, tra cui si ricordano Carlo Galeffi, Franco Corelli, Renata Tebaldi, e Cesare Siepi. Per quest’ultimo ha disegnato anche alcuni costumi di scena per il Don Giovanni di Mozart. Ha tenuto il suo studio a Milano e ha lavorato a lungo in varie città italiane e all’estero, prediligendo Venezia e Burano. Amava in modo particolare la sua bella Villa “Oleandra”, la casa della sua infanzia, e ogni estate, con la propria famiglia, puntualmente ritornava a Laglio, offrendo agli amici la sua cordiale ospitalità. La villa, acquistata nel 1870 dal nonno, attualmente è di proprietà dell’attore americano George Clooney. Negli Anni Sessanta viene assai favorevolmente criticato da Orio Vergani e Giorgio Nicodemi. È morto nel gennaio del 1980.

Premi
Nel 1965 riceve la medaglia d’oro Città di Torino – Premio Internazionale “Europa 1965”, pergamena d’onore e stella d’argento. Nel 1978 riceve l’Ambrogino d’oro del Comune di Milano.

Collezioni private
I suoi ritratti figurano in molte collezioni a Milano, Roma, Genova, Venezia, Firenze, Verona, Bergamo, Brescia, Biella, Ivrea, Busto Arsizio, Lugano, Ginevra, Aarau, Il Cairo, Buenos Ayres, New York.

Musei
Molte opere di Emilio Vitali si trovano in diversi Musei e pubbliche Gallerie, sia in Italia che all’estero: al Museo della Permanente di Milano, al Museo d’Arte Moderna di Buenos Ayres, alla Galleria d’Arte Moderna di Milano (distrutta dai bombardamenti), al Teatro della Scala di Milano, al Municipio di Torino, alla Quadreria dell’Ospedale Maggiore di Milano, a Palazzo Morando (già Museo di Milano), al Museo del Novecento (già Museo del Castello Sforzesco) a Milano, alla Collezione della Galleria arte Moderna a Palazzo Pitti di Firenze.